Roma (Adnkronos) - Quanto accaduto a Lampedusa, e trasmesso in un video dal Tg2, "è unepisodio grave. Non siamo disposti a transigere sui principi umanitari e costituzionali".
E' quanto ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nell'informativa alla Camera dei deputati sul trattamento riservato ai migranti nel Centro di soccorso e di prima accoglienza di Lampedusa.
I migranti, dice Alfano, mostravano sintomi di una malattia della pelle, e avrebbero dovuto essere visitati e trattati in una cabina di legno. "Ma alcuni di loro - dice -, spazientiti, hanno cominciato a denudarsi all'aperto", e il trattamento disinfettante sarebbe così iniziato all'aperto.
Ciò, sottolinea Alfano, "è inaccettabile su un essere umano".Il ministro ha ricordato che in seguito all'episodio è stato rescisso il contratto con la cooperativa che gestisce il Centro, e "ho chiesto alla Croce Rossa di rafforzare il presidio" sull'isola, in attesa che l'Avvocatura dello Stato si pronunci sull'eventuale affidamento diretto della gestione alla stessa Cri.Il ministro per la Semplificazione e Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia fa sapere che sono già stati "presi provvedimenti esemplari e credo che il monitoraggio che il ministero dell'Interno abitualmente fa sui questi centri sarà potenziato".
Poi aggiunge: "I centri fanno parte del trattato di Schengen. Che poi queste strutture debbano essere civili è un altro paio di maniche. Abbiamo il dovere di farlo, anche se è chiaro che, quando si opera in condizioni di emergenza, come a Lampedusa, è difficile a volte garantire certi parametri. Penso che anche dal punto di vista economico il governo abbia stanziato parecchie risorse per garantire che fatti come questo non possano più avvenire".
Dal canto suo Nicola Fratoianni, deputato di Sel, propone di istituire una commissione d'inchiesta sui centri di primo soccorso e accoglienza, così come sugli altri. "Alfano in aula è venuto a raccontare una storia - scrive Fratoianni in una nota - che non è la storia che abbiamo visto a Lampedusa, in una visita ispettiva a sorpresa, in quel centro di accoglienza segnato da immagini che raccontano un Paese indegno di una cultura dell'accoglienza. E' venuto a raccontare un'altra storia, quella di un incidente, di un caso isolato. E invece quello che abbiamo visto lì è quello che vediamo in tutti i centri d'Italia, nei Cara, nei Cie, nei centri di accoglienza". "Bisogna cambiare il sistema complessivo - sottolinea -, metterlo in discussione, non solo per le condizioni di vita indegne, per chi è costretto a stare lì ma anche per chi ci lavora, per i grandi interessi che girano intorno a questi centri, per l'opacità negli appalti.
C'è inoltre un problema di legislazione nazionale, la pessima legge Bossi-Fini, che va subito cambiata. Per questo - conclude Fratoianni abbiamo proposto di istituire una commissione d'inchiesta per fare luce sul quel sistema e per riformarlo una volta per tutte".Per il deputato del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali, "Lampedusa non è certo il primo Cpa dove le condizioni di vita per gli immigrati sono oltre l'impossibile. D'altronde, i 18 mesi di permanenza nei Cie assomigliano più che altro a una forma di detenzione. Quella che va rimessa in gioco è la nostra politica dell'assistenza".
Fonte: Adnkronos
E' quanto ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, nell'informativa alla Camera dei deputati sul trattamento riservato ai migranti nel Centro di soccorso e di prima accoglienza di Lampedusa.
I migranti, dice Alfano, mostravano sintomi di una malattia della pelle, e avrebbero dovuto essere visitati e trattati in una cabina di legno. "Ma alcuni di loro - dice -, spazientiti, hanno cominciato a denudarsi all'aperto", e il trattamento disinfettante sarebbe così iniziato all'aperto.
Ciò, sottolinea Alfano, "è inaccettabile su un essere umano".Il ministro ha ricordato che in seguito all'episodio è stato rescisso il contratto con la cooperativa che gestisce il Centro, e "ho chiesto alla Croce Rossa di rafforzare il presidio" sull'isola, in attesa che l'Avvocatura dello Stato si pronunci sull'eventuale affidamento diretto della gestione alla stessa Cri.Il ministro per la Semplificazione e Pubblica amministrazione Gianpiero D'Alia fa sapere che sono già stati "presi provvedimenti esemplari e credo che il monitoraggio che il ministero dell'Interno abitualmente fa sui questi centri sarà potenziato".
Poi aggiunge: "I centri fanno parte del trattato di Schengen. Che poi queste strutture debbano essere civili è un altro paio di maniche. Abbiamo il dovere di farlo, anche se è chiaro che, quando si opera in condizioni di emergenza, come a Lampedusa, è difficile a volte garantire certi parametri. Penso che anche dal punto di vista economico il governo abbia stanziato parecchie risorse per garantire che fatti come questo non possano più avvenire".
Dal canto suo Nicola Fratoianni, deputato di Sel, propone di istituire una commissione d'inchiesta sui centri di primo soccorso e accoglienza, così come sugli altri. "Alfano in aula è venuto a raccontare una storia - scrive Fratoianni in una nota - che non è la storia che abbiamo visto a Lampedusa, in una visita ispettiva a sorpresa, in quel centro di accoglienza segnato da immagini che raccontano un Paese indegno di una cultura dell'accoglienza. E' venuto a raccontare un'altra storia, quella di un incidente, di un caso isolato. E invece quello che abbiamo visto lì è quello che vediamo in tutti i centri d'Italia, nei Cara, nei Cie, nei centri di accoglienza". "Bisogna cambiare il sistema complessivo - sottolinea -, metterlo in discussione, non solo per le condizioni di vita indegne, per chi è costretto a stare lì ma anche per chi ci lavora, per i grandi interessi che girano intorno a questi centri, per l'opacità negli appalti.
C'è inoltre un problema di legislazione nazionale, la pessima legge Bossi-Fini, che va subito cambiata. Per questo - conclude Fratoianni abbiamo proposto di istituire una commissione d'inchiesta per fare luce sul quel sistema e per riformarlo una volta per tutte".Per il deputato del Pd Edoardo Patriarca, componente della Commissione Affari sociali, "Lampedusa non è certo il primo Cpa dove le condizioni di vita per gli immigrati sono oltre l'impossibile. D'altronde, i 18 mesi di permanenza nei Cie assomigliano più che altro a una forma di detenzione. Quella che va rimessa in gioco è la nostra politica dell'assistenza".
Fonte: Adnkronos